venerdì 30 aprile 2010

Il compleanno Di Andrea








Giorno 26 Aprile, durante l'intervallo, abbiamo festeggiato il compleanno di Andrea:abbiamo cantato,mangiato e ballato.Ancora oggi gli rinnoviamo i nostri auguri!

venerdì 23 aprile 2010

Visita al Museo Gemmellaro








































Giorno 21 Aprile sono andato con la mia classe al Museo Gemmellaro...ora vi racconto

Quella mattina ero molto,molto eccitato!Mi sono vestito, lavato e sono corso a scuola.
Quando sono entrato a scuola, subito ce ne siamo andati!Siamo saliti sul pullman ed abbiamo cominciato a camminare.Giunti al museo, un signore ci ha guidati in una sala dove abbiamo visto un filmato sul Museo e sulla formazione della Sicilia, poi siamo andati a fare il laboratorio.Abbiamo formato quattro squadre: lepre,elefante, tartaruga ed ammonite.Abbiamo riempito delle formine che corrispondevano a dei fossili,poi abbiamo fatto una gara che consisteva nel comporre tre puzzle...vinceva la squadra che finiva per prima.Abbiamo giocato,poi, al cruci puzzle che consisteva nell'indovinare parole scombinate.Alla fine, sommando i punti, ha vinto la squadra dell'ammonite; le due femminucce (Martina e Federica G.) hanno vinto delle collane con le conchiglie a forma di cono, una rosa ed una azzurra. I maschi ( Andrea R. ed Alberto), un dente di squalo nero(naturalmente finto!)Dopo siamo andati in una sala,la guida ha iniziato a spiegare i vari tipi di rocce e il processo di fossilizzazione.Ci ha raccontato anche la storia di un topolino che, durante un trasloco dei reperti del museo, si era infilato in una cassa e poi, dopo molti anni era stato ritrovato mummificato ed era stato esposto.
Poi siamo andati a vedere un'altra sala dove c'erano un falco pescatore imbalsamato e la Tromba Musa ( un corallo rosso che viene chiamato così perchè ha tantissimi tubicini che sembrano gli organi dello strumento che si suona in chiesa).
Siamo andati poi a farci la foto di gruppo con il cartellone dell'evoluzione dell'uomo.
Dopo ci siamo trasferiti nella sala dell'uomo, dove c'era una grotta con dentro due statue di un uomo e una donna primitivi e una vetrina con lo scheletro di una donna Thea. Dopo aver visto la bocca gigantesca dello squalo Megalodon, siamo andati nella sala dei minerali dove c'era un modellino dell'Asia e dell'Africa e tantissimi minerali blu, gialli, trasparenti...in uno c'era una goccia d'acqua imprigionata da sei milioni di anni.Siamo andati poi nella sala degli elefanti, con tanti scheletri di animali: iena, ippopotamo, elefante...
Alla fine,finalmente, siamo andati a Villa Giulia per fare merenda e giocare un poco e poi siamo tornati a scuola. E' stata proprio una bella esperienza!
Andrea Riccobono
Cappuccetto rosso
C’ era una volta una bambina di nome Cappuccetto rosso. Un giorno Cappuccetto rosso andò con la macchina volante dal cacciatore,e poi dalla nonna;al cacciatore portò:la pizza,le patatine e le crocchè,il cacciatore:”Grazie, non ho mai ricevuto un pranzo migliore!”Poi andò dalla nonna e gli portò:la rosticceria,un’ intera pizza e un meck menù . E la nonna:”Non ho mai e poi mai ricevuto un pranzo migliore!”Il lupo sentì quel buonissimo odore,e disse:”Gnam gnam!!Che buon odorino!!!E così,seguì Cappuccetto rosso. E a un certo punto,ZAC!!!La acchiappò,con forza e con il suo motorino se ne scappò nella sua casa elegante,perché il bosco era tutto buio e fitto,e la sua casuccia era colorata di rosso rosa e gialla con il tetto blu e delle ondicelle bianche che pendevano sul tetto. La legò con della liquirizia(per scherzare)e le mise un cappello di caramelle,e le disse il lupo:”Vuoi essere la mia ospite?”E mangiarono pollo a rrosto , patatine fritte e dolciumi. Poi Cappuccetto andò dal lupo e gli disse:”Io devo andare a casa! Va bene per te?”E il lupo:”Va bene!,”Ciao ciao!!!
Andrea Riccobono
Cappuccetto rosso
C’ era una volta Cappuccetto rosso. Un giorno la mamma le disse: porta il cesto alla nonna. Cappuccetto si ricordò che, la volta scorsa, il lupo l’aveva mangiata e che, questa volta, il cacciatore era andato in vacanza. Allora prese la macchina. Andò per la solita strada, a un certo punto incontrò il lupo con la moto. Questa volta lo fregò perche prese la strada più corta e arrivò per prima e portò il cesto alla nonna.


La storia di Cappuccetto Rosso
C’era una volta, una volta una bambina che viveva in una casa di montagna. Era chiamata Cappuccetto Rosso per il colore del suo cappuccio. Un giorno la mamma disse a Cappuccetto Rosso: “Vai in paese e porta queste focacce alla nonna.”
La ragazzina prese lo zaino, salì sulla sua bici e si incamminò per i sentieri della montagna. Mentre pedalava e cantava allegramente, la fermò un lupo e le chiese :- dove stai andando? -Cappuccetto Rosso, impaurita rispose che stava andando in paese a trovare la sua nonna. Cappuccetto Rosso aspettò che il lupo si allontanasse e poi di corsa andò in caserma dai carabinieri a raccontare l’incontro con il lupo. Quando Cappuccetto Rosso arrivò a casa della nonna, vide il grande lupo travestito, chiamò il carabiniere. La guardia, che era fuori ad aspettare, entrò di corsa, legò il lupo e lo portò in gabbia. Cappuccetto Rosso sentì la voce della nonna provenire dal camerino e subito la liberò. La nonna e sua nipote ringraziarono il carabiniere per averle liberate dal lupo cattivo. Così la nonna e Cappuccetto Rosso si mangiarono le focacce.
Chiara Porpora.

domenica 18 aprile 2010





Peter Pan
C’era una volta un bambino che era scappato prendendo l’aereo per recarsi all’Isola che non c’è, dove aveva molti amici .
Tornava in quella isola per liberarla da un suo nemico; c’ era un pirata di nome capitano Uncino che voleva prenderlo e che catturava bambini perché Peter Pan gli aveva fatto mangiare la mano dal coccodrillo.
Quando seppe che Peter Pan era tornato, voleva ucciderlo con la sua truppa motorizzata.
Un giorno tentarono di ucciderlo sparando con le pistole ma Pater Pan, aiutato dai suoi amici, riuscì a scappare nella sua stanza.
Il giorno dopo Pater Pan cercò di liberare i bambini che questi tenevano prigionieri.Dopo una lotta lo fece cadere in acqua dove il coccodrillo lo mangiò.
Pater Pan felice riprese l’aereo e tornò nella sua casa.
Andrea Dolcemascolo.